LA BORGATARA DE ROMA

Solo in Italia può avvenire che una “borgatara” possa aspirare a diventare Presidente del Consiglio. La Meloni pensa, parla, ecc., da borgatara. Oggi si dichiara europeista, ma forse si dimentica di quando affermava di voler uscire dall’euro, ma si sa che i politici, almeno quando fa loro comodo, hanno la memoria corta. L’altra borgatara de Roma, Paola Taverna del M5S, non è molto diversa come impreparazione politica.

All’estero è palese la preoccupazione per un eventuale governo a guida Meloni e si indicano i problemi che ne potrebbero nascere: la credibilità finanziaria; la tenuta sociale per le classi meno abbienti; la perdita dei diritti civili per varie minoranze.

La svolta a destra preoccupa tutti meno Orban, il che è tutto dire. Orban è appena stato sanzionato dall’UE con il blocco del pnrr ungherese, e lei fa bella mostra di sé posando sorridente e felice assieme al suo maestro Orban.

Per cercare credibilità ha assoldato vecchi politici ex DC ed ex Forza Italia, tutta gente che non ha certo brillato quando era al governo.

Lei è ancora culturalmente fascista! Non si può certo dire di destra, perché (ripeto) la destra è un’altra cosa.

Si poteva sopportare la Lega, culturalmente ignorante in senso politico. Bossi, Salvini e l’invenzione di Giussano da Pontida (mai esistito), lo hanno ampiamente dimostrato. Ma i fratellini d’Italia che inneggiano a Hitler, al fascismo, che alzano il braccio nel saluto fascista addirittura in sedi istituzionali, sono la rappresentazione eloquente di quel “machismo”, esagerata e ridicola esibizione di virilità. Insomma tutto muscoli e niente cervello.

Visto che mezza Italia stravede per la Meloni, come popolo italiano siamo davvero alla frutta votando questo nuovo fascismo. Personalmente mi auguro che i nuovi fascisti si sfascino alla svelta non appena saranno al governo.

Se vincesse la destra dobbiamo sperare che Berlusconi prenda un po’ di voti in più, perché, almeno a parole, ha posizioni meno estremiste.


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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