GP del Brasile: Ferrari senza problemi.

Una SF70 senza problemi e un Vettel determinato e lineare riportano la Scuderia sul primo gradino del podio dopo un digiuno di tre mesi che è costato il Mondiale Piloti. La sua gara Vettel l’ha vinta alla partenza, riuscendo a passare un Bottas non troppo ostico alla prima curva, favorito anche dalla posizione di partenza che gli ha permesso di affiancare il finlandese all’interno della prima curva… un pò come fece molti anni fa l’ormai dimenticato Montoya ai danni di Schumacher.

 

A causa dell’uscita di strada nelle qualifiche, Hamilton è partito dai box con un motore nuovo di fabbrica ne presumibilmente dotato di tutti gli aggiornamenti possibili in vista del 2018. Complice una carambola tra Grosjean e Ocon la Safety Car ha compattato il gruppo, con passaggio nella pit-lane, già al primo giro, l’inglese ha guadagnato subito cinque posizioni e ha dato inizio a una rimonta che si è arrestata alle spalle di Kimi Raikkonen che è arrivato terzo dietro a Bottas.

 

Gara lineare anche per Verstappen ( una volta tanto ) ormai sempre più prima guida mentre Ricciardo, mandato sull’erba al primo giro colpito da Vandoorne a sua volta urtato da Magnussen, hanno condotto un’ottima gara e molti sorpassi ma in Brasile le Red Bull pur confermandosi terza forza in campo, non hanno brillato in modo particolare e non hanno impensierito nè la Ferrari nè la Mercedes. Come detto Vettel ha controllato facilmente Bottas ma non è riuscito a distanziarlo oltre i due, tre secondi, però ho avuto l’impressione che la SF70 sia stata leggermente depotenziata, sebbene sia stato Kimi il più veloce in pista per molti giri, ma per contro Bottas non aveva un motore nuovo come Hamilton.

 

Come detto la rimonta dell’inglese campione del mondo si è fermata alle spalle di Raikkonen perchè, si sa, la potenza è nulla senza controllo e negli ultimi giri le gomme di Lewis erano ormai alla frutta, come era logico aspettarsi dopo una gara tiratissima, tanti sorpassi e un solo cambio gomme. Interessante il confronto tra Alonso e Massa: Interlagos è un circuito misto in cui il secondo settore è molto tecnico ( abilità e trazione ) mentre il terzo è di motore, per cui Fernando riusciva a stare attaccato a Massa ma non era in grado, con il suo motore Honda di superare il Mercedes della Williams. E in fondo è stato meglio così: Felipe ha corso per l’ultima volta su una F1 nel circuito di casa e resta, purtroppo, il rimpianto di un Mondiale perso solo nelle ultime curve e per una manciata di punti. Adeus e obrigado, pequeno grande piloto, voltaremos em breve.


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Massimo Scalzo

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