Da tronista
Nel 1906 in una fiera della campagna inglese, tra le attrazioni ci fu una gara, la gara si chiamava: “indovina il peso del bue”.
Chi avesse indovinato il peso esatto della bestia (1197 libbre) avrebbe portato a casa il bue. Parteciparono alla gara circa 700 contadini e nessuno indovinò il peso esatto, quasi tutti sbagliarono di parecchie libbre.
Lo scienziato Francis Galton partecipò casualmente a quella gara sbagliando anche lui di tanto; egli applicò però il suo approccio scientifico e la sua curiosità di ricercatore alla strana gara: si fece dare tutte le 700 risposte e ne calcolò la media; la media era 1198 libbre. La media delle risposte era dunque praticamente la risposta esatta. Questo vuol dire che la folla è saggia ? almeno è più saggia dei singoli individui ? sembrerebbe di si.
Nel 33 DC (più o meno) Ponzio Pilato in occasione della pasqua ebraica doveva “concedere la grazia” ad un prigioniero, non trovando nessuna giustificazione nella condanna di Gesù voleva concederla a lui ma era fortemente osteggiato dai sacerdoti ebrei. Decise allora di rimettere nelle mani del popolo di Gerusalemme la scelta tra 2 prigionieri, Gesù e Barabba. Come andò a finire credo lo sappiamo tutti. La folla allora è stupida ? la democrazia, o meglio il suffragio universale, è il governo dei mediocri come diceva Aristotele ? sembrerebbe di si.
I due esempi riportati, uno un pò più noto dell’altro, sono solo due eventi nell’immensa storia dell’umanità, non sono certo questi due, ma nemmeno cento, esempi che possono portarci ad avere gli elementi per stabilire una regola generale, questi due casi però, a mio avviso, ci posso portare a riflettere su cosa succede quando “la folla” è chiamata a decidere per il meglio; decide bene o male?
Il primo esempio è un caso classico (il più semplice possibile perchè prescinde dalle connessioni tra i vari individui) che utilizzano i sostenitori della teoria dell’intelligenza collettiva, quella teoria secondo la quale ogni individuo in un gruppo si comporta come un neurone di un grande cervello condiviso; questa teoria trova la sua realizzazione quando si inserisce una connessione, così come avviene per i neuroni nel cervello, tra i vari individui: oggi questa connessione è la rete internet. Se infatti i 700 contadini avessero formato un consorzio, ed avessero dato un’unica risposta anzichè 700, facendo pesare in maniera identica tutte le risposte e facendone una media, si fossero cioè “connessi”, avrebbero dato una risposta quasi perfetta.
La differenza sostanziale nei due casi è data dall’influenza esterna: nel caso del bue ogni contadino ragiona in autonomia e da una risposta, nel secondo caso la folla di Gerusalemme è influenzata dai sacerdoti (leader carismatici) e si influenza a vicenda essendo tutti nella stessa piazza, in questo caso la connessione c’è, ci si può parlare, ma dov’è il problema? non tutti hanno voce in capitolo, forse solo i più intraprendenti prendono la parola e chi urla di più si sente di più; se poi consideriamo che ci sono dei leader che “indicano la via giusta” … vi è dunque una connessione imperfetta e viziata.
Dopo le ultime elezioni ho sentito frasi “Aristoteliche” del tipo: “il problema è il suffragio universale, com’è possibile che nel 2013 ci siano ancora 10.000.0000 di italiani che votano ancora Berlusconi ?” Frasi con le quali sono anche abbastanza d’accordo. Cercando di non entrare troppo nel discorso della teoria politico-economico del “Berlusconismo”, sulla quale capisco anche che si possa essere d’accordo, la concretezza del fallimento di questi 16 anni su 20 di governo berlusconiano è talmente lapalissiana che ci si chiede come è possibile che ci sia gente che gli dia ancora fiducia.
Quei dieci milioni di Italiani sono come il popolo di Gerusalemme nella piazza (la piazza è uomini e donne o pomeriggio 5) con dei sacerdoti che gli indicano la via (Costanzo, De Filippi, D’Urso, ecc…) e con degli urlatori che sovrastano le opinioni più equilibrate (tronisti e opinionisti). Più che sfruttare l’intelligenza collettiva questa folla è in balia di allucinazioni collettive.
Credo quindi che il suffragio universale si trasforma in vera intelligenza collettiva, e quindi strumento di vera democrazia, quando gli individui sono mediamente competenti rispetto all’argomento (i contadini rispetto al bue), quando hanno la possibilità di confrontarsi ma di arrivare ad una conclusione autonoma e quando la connessione tra di loro è neutra! cioè il “media” di comunicazione non è gestito da Barabba …
Utopistico ?
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su "la folla è più saggia o più stupida di un singolo individuo ?"