P.S. “Esecuzione” 1979
Esecuzione d’artista
Centrata la vittima
con micidiali e tempestivi schiaffi
con precisione infinitesimale
millimetrica simbolica
nella concretezza dei presupposti.
Disse la vittima al carnefice:
“Non farmi troppo male,
perché io sono carne
mentre il mio spirito vola…
Su altri altari si taglierà le ali.”
“Sarò leggero e preciso come una piuma,
inseguirò ciò che sta fuggendo in te”
Aggiunse al mattatore ”Non giocherò,
già troppo è vendicato”.
“Giustizia è fatta!” Il peso ha preso forma
la somma torna al conto
se questo è lecito passerà alla storia.
non rimane che scoria al simbolo
l’applauso muto sulla folla
tra le vestigia l’acume fatalista
che soffiare bandiera sul palazzo.
1988 Pierdomenico Scardovi
nota – Questa poesia scritta nel 1988, è nata da un mesto presentimento mio, sul rapporto fra arte e potere, suona come una beffa premonitrice sulla sinistra luce abbattutasi in questi giorni sopra la nostra città. Lo stile neo-decadente, inquietante e fatalista, mantiene un grado di astrazione tale da rendere il referente applicabile nella sua variabilità, al fatto ingiurioso che ci riguarda e non impedisce all’enunciato di emanare ironiche sferzate a chi detiene sempre fra le mani le sorti dell’onore professionale e umano delle persone.
“Esecuzione” foto del 1979, è l’omaggio a tutte le cose che per ragioni diverse dalla funzione artistica, perdono definitivamente la loro iniziale forma, ma entrano involontariamente a far parte di un nuovo pretesto, grazie al potere “ospitante ” dell’arte.
“Passatopresente” non era degna di far parte della collezione cittadina bellariese, assieme a due “super capolavori” di facile comprendonio come la favola dell'”Angelo”, davanti alla biblioteca di Bellaria e alla “Bella Gnocca” vuota di testa, della rotonda d’Igea Marina. L’arte moderna invece, che da un secolo popola il nostro pianeta rimane ancora troppo indecifrabile e indigesta alle sinapsi del nostro popolino, quindi è molto più comodo classificarla “brutta”, ancora meglio eliminarla.
Allora: “parliamo di uomini in questo senso parliamo di eroi”
Pierdomenico Scardovi
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