E’ partito dunque il Mondiale ‘elettrico’ quello della rivoluzione tecnica voluta dalla FIA per farvi comperare fra tre o quattro anni auto stradali con 3 motori, batterie modello “granata” e 40 km di fili elettrici più quindici o venti centraline di controllo. Le macchine ve le regaleranno o quasi, ma occhio ai tagliandi e alle rotture, perchè è lì che verremo sonoramente bastonati.
Melbourne 2014, Albert Park. Gara noiosa, senza grinta, senza spettacolo, senza rumore. Fuori subito Vettel ( senza ERS ) e Hamilton “5 cilindri” alla faccia dell’affidabilità dei motori tedeschi, fuori Felipaperino silurato da Kobacrash ( anche se incolpevole ), Ferrari in debito di potenza e carico ( saltellanti all’avantreno, impostazione delle curve alla ‘buttala subito dentro altrimenti la curva la finiamo nella vicina superstrada’), grandi Ricciardo ( certo se aveva più benzina… ) Magnussen e Bottas pur con la botta che ha dato con la ruota posteriore destra al muretto che lo ha relegato in 16a posizione e poi a una rimonta fino alle spalle di Alonso. Alonso: senza voto e senza grinta. Si era parlato per la F14 di vernici speciali ultraleggere, di cut-off, di turbina più leggera, di effetto venturi sotto l’orribile delfinesca gobba, di Bbw tra i migliori e quant’altro: ma c’era tutto questo nella F14 o hanno mandato in pista una ‘LaFerrari’ depotenziata e travestita da F1?
Su vari siti web si elogiava “il segreto del muso della F14” segreto che abbiamo visto oggi ( ieri ) all’opera… ma già, la F14, rimasta stranamente alta nella parte anteriore, è stata disegnata dai soliti tre noti e Allison ha potuto fare ben poco ( e si è visto ). Manca il carico aerodinamico, come sempre e per di più lo 059/3 sembra essere in debito di potenza o comunque non sembra funzionare come ci si aspettava l’ERS. A causa della doppietta elettrica? E la cambiata veloce dov’è finita? Aggiornamenti aerodinamici dal primo test di Jerez ad oggi se ne sono visti ben pochi, al contrario si è visto che la miglior monoposto – con il peggior motore – è la RB10 e quindi alla Ferrari il reparto aerodinamico persevera negli errori di fluidodinamica interna, il che dovrebbe suggerire a LCdM di andare a fare spese: di bravi ingegneri aereodinamici ce ne sono molti, anche in Italia, che qualcuno glielo dica. Alonso non se la prende più di tanto, sa ormai bene come stanno le cose e può solo sperare che la monoposto non si rompa in gara mentre aspetta di cavalcare una nuova (H)onda che gli dia il sospirato 3° alloro, perchè alla Ferrari per adesso c’è “calma piatta”. Infine Kimi: qualsiasi cosa gli stanno facendo bere in Ferrari, la smettano subito e gli ridiano la vodka.
Affidabilità dice Domenicali, ma è una parola relativa quest’anno: non hanno un supercollaudato propulsore dentro la scocca, ma tre motori nuovi e diversi più un coacervo di sensori, anche messi dalla FIA, centraline, cavi, fili, spinotti e tutto quello che vi viene in mente, tanto è probabile che ci sia. Domenicali forse non ricorda che per uno spinotto staccato Kimi, durante le prove, è rimasto fermo più di 4 ore. “Le informazioni raccolte in questo weekend indicano con assoluta chiarezza qual è la strada da percorrere e dove è necessario intervenire” cioè le stesse parole pronunciate un anno fa alla fine del GP d’Ungheria. Magnifico: ‘repetita juvant’ ma non è certo questo il caso, al contrario. Il mondiale si vince giocando all’attacco, non navigando a metà classifica o poco più avanti.
Caso Ricciardo: mentre il flussometro della FIA segnalava – anche in prova – l’eccedenza oltre i limiti concessi, quello della RB10 e il controllo della quantità di benzina che passava per gli iniettori dicevano che era tutto a posto. Considerato che non è il pilota a controllare il flusso ( “2) Questo parametro è al di fuori del controllo del conducente…” ) è il 2° posto dei costruttori a dover essere annullato non il secondo posto di Ricciardo. Tuttavia lo stesso Horner ha dichiarato: “Ci hanno informato e noi abbiamo comunicato loro che avevamo seri dubbi sui loro sensori. Noi credevamo nelle nostre letture, altrimenti avremmo dovuto ridurre notevolmente la potenza del motore quando credevamo di essere pienamente conformi alle regole. Ci troviamo in una situazione in cui, una calibrazione in più o in meno del sensore determina chi è competitivo e chi non lo è”. Il che qualche sospetto sulla RBR potrebbe farlo nascere. Questo sensore non è pienamente affidabile e sicuramente tutte le squadre, dotate di altri sensori, si sono regolate su un flusso minore proprio per evitare di uscire dai parametri imposti. Che la RBR come al solito si sia avvicinata troppo al limite? Aspettiamo l’esito del ricorso.
Mi aspettavo una gara più frizzante, macchine con spunti più decisi, un qualcosa in stile 2012 non una gara di F(polistil)1. Nota a margine per la FIA: di peggio non potevano fare… però potrebbero farlo, tempo e volontà non mancano.
1. Rosberg Mercedes 1h32m58.710s
2. Ricciardo Red Bull-Renault +24.525s
3. Magnussen McLaren-Mercedes +26.777s
4. Button McLaren-Mercedes +30.027s
5. Alonso Ferrari +35.284s
6. Bottas Williams-Mercedes +47.639s
7. Hulkenberg Force India-Mercedes +50.718s
8. Raikkonen Ferrari +57.675s
9. Vergne Toro Rosso-Renault +1m00.441s
10. Kvyat Toro Rosso-Renault +1m03.585s
11. Perez Force India-Mercedes +1m25.916s
12. Sutil Sauber-Ferrari +1 lap
13. Gutierrez Sauber-Ferrari +1 lap
14. Chilton Marussia-Ferrari +2 laps
15. Bianchi Marussia-Ferrari +6 laps
Dopo la squalifica:
1º Rosberg
2º Magnussen
3º Button
4º Alonso
5º Bottas
6º Hülkenberg
7º Räikkönen
8º Vergne
9º Kvyat
10º Pérez
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