GP di Germania: Disastro Mercedes.

A Hockenheim si impone Max Verstappen con la Red Bull, secondo un magnifico Vettel che supera all’ultimo giro Danil Kvyat su Toro Rosso-Honda, magnifico terzo. Esce di pista e sbatte contro le barriere Bottas, comunque in difficoltà mentre Hamilton, quasi a muro, rimedia due penalità e finisce undicesimo, fuori della zona punti. Seguono Stroll, Sainz, Albon, Raikkonen, Giovinazzi e Magnussen.

 

Nel giorno del 200° GP e dei 125 anni di MotorSport le Mercedes crollano proprio nel loro circuito. Succede perchè è venuta a mancare la costante di questi ultimi anni… le gomme. La pioggia intermittente rimescola le carte in pista, l’arma vincente è spuntata perchè la pista non si asciuga mai del tutto e l’aderenza è precaria e così piloti come Albon, Kvyat, Stroll, vengono fuori e campioni del mondo e assi nascenti vanno per ghiaia e barriere. Ne viene fuori Verstappen perchè la Red Bull è una macchina che sul bagnato non ha rivali grazie al grande carico che genera il telaio di Newey. E il motore che meno di un anno fa andava arrosto ogni tre per due – 3×2 – misteriosamente non solo non si rompe più ma ha anche una potenza vicina ai due top del momento.

 

Ma polemiche a parte, la variabilità dell’aderenza, il balletto delle gomme montate e rimontate ( record?) ci hanno regalato un GP ricco di colpi di scena e di sorpassi e ciò aumenta i sospetti che l’arma segreta dei tedeschi – nel pallone persino ai box – siano le gomme. E nella pioggia un lampo rosso. Vettel. Se fosse partito davanti avrebbe vinto oppure no. Forse la pioggia lo ha aiutato nel caos delle Safety Car, ma la sua rimonta da ultimo a secondo non solo è una prova di orgoglio ma anche di bravura e intelligenza tattica considerando che è partito con assetto da asciutto. Si salva da solo alla fine il pilota Vettel con una gara magistrale, ben gestita anche dai box ( alleluia! ) e che ci porta la speranza della fine del suo annus horribilis, cominciato proprio al GP di Germania 2018.

 

Purtroppo il giovane Leclerc va a barriere ma la sua esperienza in F1 è ancora troppo breve ed è la sua seconda gara con pista bagnata, la prima in F1. Peccato perchè forse ci ha privato di una nuova battaglia con Verstappen. Da notare il post-Pirro della Direzione gara: l’unsafe release di Leclerc non ha colpito il pilota ma, giustamente, la squadra.


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Massimo Scalzo

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