Cosa beviamo?

images 2Ai tifosi Red Bull: non bevetene troppa… a causa della sua composizione di vitamine ( fonte EE5610 de la Bibliothèque Nationale de France ) mescolate a glucuronolattone ( 600 milligrammi, dose duecento volte superiore rispetto alla normale assunzione giornaliera) sostanza testata dal Dipartimento della Difesa statunitense negli anni sessanta per contrastare l’elevato stress a cui erano sottoposti i soldati della guerra del Vietnam. L’utilizzo prolungato non seguito da idonea attività fisica ( jogging o sport ) può causare un infarto fulminante, emorragie cerebrali o malattie nervose irreversibili, danni al fegato se mescolata con alcool. Esperimenti sui topi hanno riscontrato gravi danni ai reni. Alcuni stati europei quindi, come Danimarca, Francia e Norvegia non hanno autorizzato la vendita di tale prodotto per 10 anni, liberalizzandola infine per imposizione dell’Unione Europea, nell’ottica di libera commercializzazione dei prodotti fra gli stati membri.

images 3Tuttavia la Red Bull in vendita in Francia porta alcune  come avvertenze “bere con moderazione” e “sconsigliato ai bambini e alle donne incinte”. Inoltre le bevande analcoliche negli Stati Uniti possono contenere non oltre 71,5 milligrammi di caffeina per 0,35 litri: sembra che nelle lattine da 700 millilitri della Monster Energy, competitor della Red Bull, siano contenuti 240 milligrammi di caffeina, 50 mg più che nella lattina della concorrente diretta la Red Bull appunto. Di qui un’indagine aperta dall’FDA, l’ente americano che sovrintende alla commercializzazione di alimenti e farmaci, su alcune morti sospette ( fonte Libero.it ).

images 4E come se non bastasse l’Antitrust italiano ha aperto un procedimento per pratica commerciale scorretta nei confronti dell’azienda produttrice, contro la quale, secondo quanto scrive l’agenzia Ansa, si è mossa anche Altroconsumo presentando un esposto. Il procedimento avviato dall’Autorità garante per la concorrenza e il mercato intende fare luce sulla pubblicità della bevanda (già sanzionata nel 2009 con una multa da 80mila euro), che non indicherebbe le effettive caratteristiche del prodotto e i possibili effetti negativi legati a un consumo eccessivo, soprattutto in associazione con l’alcol, con rischi particolari per bambini e adolescenti. Ora i tabaccai sono stati sostituiti da ‘bibitari’ le cui bevande sembrano più pericolose visto che bere 3 o 4 bibite dietetiche al giorno significa esporsi al rischio più di quanto lo sono i fumatori incalliti. Non deve infine meravigliarci se la politica della Red Bull Racing sia diventata così agguerrita: è il marketing della Casa Madre ad essere tale ne tantomeno deve suscitare meraviglia che una figura di secondo piano come quella dell’avvocato Marko sia portavoce della proprietà e sovrintenda all’operato del team  ben diretto comunque da Mr. Horner.

images 5Nel vecchio continente e nel nuovo se le sigarette sono al bando, ben altra è la situazione da quando nel 1965 i dottori Robert Cade, Alex De Quesada, Dana Shires e Jimmy Free idearono il Gatorade per la squadra di football dell’università della Florida, i Gators. Se di fumo si può fare a meno, non così di bere e se poi la bevanda vanta inesistenti proprietà rinvigorenti l’organismo anche nella sfera sessuale, ben venga. In un tal siffatto commercio mondiale – inutile ricordare i recenti scandali alimentari – il fatto che una squadra di F1 sia al limite del regolamento o adotti comportamenti aggressivi, oppure venga sospettata di essere favorita dall’autorità sportiva, non deve essere fonte di meraviglia ne di scandalo. E’ una cosa irrilevante.

images 6E’ invece rilevante che quando uno sport comincia a muovere miliardi di euro, diventa preda del commercio e delle pratiche che lo regolano. Che nulla ricordi marchi di sigarette, ne su macchine ne su tute, ma bevete molto, più che potete e… “Ladies and gentlemen, start your engines”.

( massimo scalzo )

Nota. – Il business dell’energy drink più famoso del mondo nasce quasi casualmente: Dietrich Mateschitz, laureato in economia a Vienna, direttore marketing di Blendax, azienda tedesca del settore cosmetico, durante un viaggio di lavoro nel 1984, giunge a Bangkok, capitale della Thailandia, e qui, per risollevarsi dal fuso orario, beve la cosiddetta Krating Daeng, una bibita locale rigenerante il cui nome significa più o meno “bufalo rosso d’acqua”.


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Massimo Scalzo

4 Commenti su "Cosa beviamo?"

  1. mscalzo2013 | 19/10/2013 at 1:08 | Rispondi

    Personalmente preferisco il Verdicchio di Jesi…

  2. mscalzo2013 | 19/10/2013 at 1:08 | Rispondi

    Personalmente preferisco il Verdicchio di Jesi…

  3. di red bull in tutta la mia vita ne ho bevuta una sola, mi dette una sensazione strana, cosi come il gatored, e da li non ho mai piu bevuto bibite energetiche, primo energetiche non sono e secondo come afferma l’articolo sono percolose, se poi la gente, i giovani se credono alla pubblicità, oppure le bevono perchè sono di moda….beh poveri loro. io ho sempre sostenuto che farsi un bel fiasco di sangiovese è molto piu salutare.

  4. di red bull in tutta la mia vita ne ho bevuta una sola, mi dette una sensazione strana, cosi come il gatored, e da li non ho mai piu bevuto bibite energetiche, primo energetiche non sono e secondo come afferma l’articolo sono percolose, se poi la gente, i giovani se credono alla pubblicità, oppure le bevono perchè sono di moda….beh poveri loro. io ho sempre sostenuto che farsi un bel fiasco di sangiovese è molto piu salutare.

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