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Avvelenamento da Tachipirina: puoi rischiare la vita | Controlla immediatamente questi sintomi

Come scoprire se la Tachipirina ti fa male
Sintomi da avvelenamento da Tachipirina- Belligea.it

Non prendere sottogamba gli effetti collaterali di un farmaco: se hai assunto paracetamolo e hai questi sintomi, corri da un medico.

I farmaci sono pensati e studiati per apportare miglioramenti a disturbi, fastidi. Cosa accade, però, quando se ne abusa? Quali sono le conseguenze di un sovradosaggio? Oggi parleremo di paracetamolo, ingrediente comune a moltissimi farmaci e utilizzato da persone di tutte le età.

A volte, può capitare che i pazienti ingeriscano una dose più alta di farmaci rispetto a quella prescritta dal medico. Questo comporta sintomi che possono avere diversa gravità, a seconda della quantità di paracetamolo, in questo caso, presente nel sangue.

Per diminuire la tossicità del paracetamolo si somministra acetilcisteina, ma il punto cruciale è riuscire a capire quali sono i campanelli d’allarme per un avvelenamento da tachipirina. Quest’ultimo è solo uno degli oltre 100 farmaci che contengono paracetamolo, che è un semplice antidolorifico da banco.

Come può avvenire l’avvelenamento da paracetamolo e quali sono i sintomi

Di per sé, il paracetamolo, e quindi anche la tachipirina, non è un farmaco pericoloso. Lo diventa, però, quando si supera la dose prescritta. Se una persona che pesa 70 kg, ad esempio, anziché assumere 2-3 compresse da 325 mg ogni 6 ore se assumesse 30 tutte insieme, l’intossicazione sarebbe inevitabile. Non bisogna abusare dei farmaci, ma utilizzarli solo quando davvero necessario e nelle dosi suggerite dal tuo medico.

Quando si parla di un sovradosaggio notevole, i sintomi si dimostrano in stadi. Dopo poche ore dall’assunzione, il soggetto vomita e basta; dopo due o tre giorni, compaiono nausea, il vomito persiste, dolori addominali forti. Dopo tre o quattro giorni, le analisi dimostrano che il fegato funziona male e compaiono ittero, sanguinamento, insufficienza renale, infiammazione del pancreas. In ultima analisi, dopo più di quattro giorni, il soggetto può migliorare, oppure avere conseguenze letali.

Gli stadi dell'avvelenamento da paracetamolo
Effetti collaterali del paracetamolo- Belligea.it

Come diagnosticare l’avvelenamento da paracetamolo e come cercare di curarlo

L’avvelenamento da paracetamolo può essere diagnosticato misurando i livelli della sostanza nel sangue, oppure accertandosi che la funzionalità epatica non funzioni come dovrebbe. I sintomi e la gravità dell’intossicazione variano a seconda della quantità ingerita.

Tuttavia, per i soggetti che possono essere salvati, c’è un trattamento a cui ricorrere. Nei casi più lievi, si tratta di carbone attivo e/o acetilcisteina. Quest’ultima viene somministrata per via orale o endovena, affinché faccia effetto più velocemente, per uno o più giorni. Serve proprio ad evitare una lesione al fegato. Nei casi più gravi, sarà necessario un trattamento per insufficienza epatica o un trapianto al fegato.