Leggo che il sindaco Filippo Giorgetti sarebbe nervoso, che giovedì in Consiglio comunale avrebbe liquidato in malo modo ogni critica proveniente dall’opposizione. Succede mentre i cittadini di Zona Colonie guardano perplessi alle pennellate bianche e azzurre che hanno colorato il decrepito muretto di separazione della litoranea dalla spiaggia, presentate come riqualificazione urbana.
Sono sorpreso: era diverso il Filippo dai modi felpati ed ecumenici che avevo conosciuto poco più di un anno fa. Ci avevo visto, in quell’avversario politico, buone qualità amministrative e una empatia che lo rendeva umanamente interessante. Sicuramente, con lui da poco alla guida del Comune, la civiltà politica aveva fatto un salto in avanti. Parlo del periodo prima del lookdodwn quando il Pd chiese a me, a Giorgio Pasquini e a Nerio Zanzini di proporre e organizzare una iniziativa che celebrasse il primo sindaco di Bellaria-Igea Marina, Nino Vasini, scomparso il 24 novembre 2019. Accettammo, tutti e tre, volentieri. Giorgio e Nerio erano stati segretari comunali del Pci, io all’inizio degli anni Settanta ero stato segretario della Fgci. Avevamo ben conosciuto Vasini, in pratica ci eravamo formati politicamente con lui e con Odo Fantini.
Ecco, Odo: era malato e purtroppo ci lasciò il 9 febbraio 2020 proprio mentre stavamo per chiudere il programma della manifestazione che avrebbe dovuto celebrare Vasini. Col dolore nel cuore ci rimettemmo al lavoro e demmo all’iniziativa un taglio più ampio sul piano storico; era doveroso, a quel punto, analizzare un periodo di vent’anni, nel corso del quale Vasini e Fantini si alternarono alla carica di sindaco e che aveva dato l’imprinting alla Bellaria-Igea Marina nata nel 1956. Ci confrontammo tra noi e poi col segretario del Pd, Franco Ghetti, interrogandoci se invitare all’evento il sindaco, dandogli ovviamente il diritto di tribuna istituzionale. Ci ponemmo parecchi scrupoli, non volevamo metterlo in imbarazzo. La presenza del primo cittadino in una iniziativa di un partito di opposizione poteva creargli problemi, soprattutto con la Lega. Per questo chiedemmo a Ghetti di sondare il terreno in modo informale.
Giorgetti non ebbe tentennamenti, assicurò la sua presenza e si rese disponibile ad intervenire. Ci mise la faccia, come si dice. L’iniziativa si svolse il 22 febbraio 2020 in un palazzo del turismo gremito. Giorgetti fece un equilibrato discorso istituzionale e politico. Riprendendo il motto in latino del Comune (“Viresque aquirit eundo”, ovvero “E accresce le forze camminando”) rese onore a due grandi sindaci che seppero far muovere i primi passi al neonato Comune e lo rafforzarono con la loro guida. Fu una bella giornata, coordinata da Alessandro Agnoletti con i contributi della nostra concittadina Nadia Urbinati, docente alla Columbia di New York, dello storico Paolo Zaghini, di Nando Fabbri.

La Lega, mai sul pezzo, neanche si accorse della portata dell’evento. Io rafforzai la convinzione che questo sindaco appartenesse ad una destra perbene (altra cosa dalla destra perbenista), autonomo sul piano politico e anche umano, di pasta migliore dei suoi alleati leghisti.
Da allora molta acqua è passata sotto i ponti. C’è stato il lookdown e il profilo istituzionale del sindaco ha tenuto, a parte qualche scivolata propagandistica (le uova di Pasqua strombazzate a domicilio, ad esempio). Ma il lookdown ha anche messo a nudo un profilo politico debolissimo. Era ed è il momento di disegnare la Bellaria-Igea Marina del futuro e noi ci presentiamo con una scuola da costruire infilata nel buco più congestionato ed inquinato di Bellaria e poche centinaia di metri di una stradina sulla spiaggia che prolunga il lungomare Colombo.
L’Italia avrà a disposizione nei prossimi mesi 248 miliardi del Recovery Fund e Bellaria-Igea Marina non pare attrezzata per intercettare neanche una goccia della pioggia di soldi che arriverà dall’Europa. Il confronto con Torre Pedrera, che fino a qualche anno fa era posizionata molto indietro rispetto a noi, è impietoso: là hanno fatto passi da gigante e se pensiamo che le pennellate bianche e azzurre di Zona Colonie sono la prosecuzione fisica del piacevole lungomare della località che confina con noi, beh possiamo solo chiedere ai nostri ospiti clemenza e di non infierire.
Quanto a Filippo Giorgetti, speriamo che superi questo momento-no. E pensi alla lezione di Nino e Odo, che la loro forza l’hanno accresciuta non solo consumando le suole delle scarpe ma anche con i pensieri lunghi e giusti per quei tempi, con la collaborazione chiesta a tutti e da nessuno negata. Nino Vasini e Odo Fantini non si erano mai sognati di mandare a quel paese l’opposizione.
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Molte persone confondono l’appartenenza ad un’ideale o ad una corrente con il valore vero dell’uomo.
La storia ci insegna che la semina non sempre produce il frutto sperato.
Il bravo contadino, buon padre di famiglia, prepara con cura il campo per la semina ed è per questo che raccogliere i buoni frutti. Da troppo tempo ormai “chi semina vento raccoglie tempesta”, oppure “chi semina fumo non raccoglie nulla”.
Sono troppi anni che a Bellaria Igea Marina che la semina è fatta solamente di chiacchere.