Ma quale erba? Questo è asfalto e vernice.

Per il sindaco di Bellaria Igea Marina chi non si allinea con la sua amministrazione fa parte dell’esercito di disfattisti, distruttori, insoddisfatti, critici di professione, odiatori, malelingue.

Qualcuno gli dica che in democrazia ci stanno una maggioranza e una opposizione, e che entrambe hanno diritto di esprimere il proprio punto di vista. Soprattutto ci sono cittadini che hanno il sacrosanto diritto di approvare o disapprovare le scelte fatte dai loro governanti.

Ma Filippo Giorgetti ha almeno un dovere: quello di dire ai cittadini qual è la sua visione di futuro. Sì, perché in sostanza ci dice di aspettare perché lui non ha la bacchetta magica e che tutto ha un tempo, tutto ha un inizio e una fine. Ci invita a “guardare con amore alla nostra città, a dare il tempo alle trasformazioni pubbliche e private di svilupparsi”. Va bene, sindaco, per fare le cose importanti ci vuole tempo; però deve dirci quali sono. Altrimenti è legittimo pensare che dobbiamo accontentarci del muretto bicolore di zona colonie.

Abbiamo visto per tanti anni, decenni, i vicini osservarci ed ammirarci. Col tempo i vicini sono riusciti ad emularci mentre da noi si è cominciato ad asfaltare le zone pregiate e a verniciare i muretti con i colori sociali. E chi dirige l’orchestra ci dice che “l’erba del vicino è sempre migliore” (si dice più verde!). Ma, per favore, con tutta la buona volontà, come si fa a non vedere cosa è successo ai nostri confini (scegliete voi, a nord o a sud) e cosa è successo o non è successo da noi da oltre dieci anni a questa parte?

Oggi sono andato a fare una passeggiata a Torre Pedrera. Sono passato davanti ad un negozio dove ero entrato trent’anni fa, più o meno. La titolare allora mi disse: “non possiamo annetterci a Bellaria Igea Marina?”.

Non credo proprio che lo chiedesse perché l’erba del vicino “sembra” sempre più verde. Chissà cosa direbbe oggi!

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