GP del Giappone: sprofondo rosso

Cronaca di un dominio annunciato. La ritrovata competitività delle Mercedes dà il colpo di grazia alle ultime speranze della Ferrari che, già autopunitasi con la “strana” scelta di gomme nelle qualifiche, riesce a perdere anche il confronto diretto con Max Verstappen che strapazza entrambi i ferraristi.

Nonostante l’ottima partenza che lo ha portato a ridosso dei primi 4, Vettel trova il modo di rovinarsi la gara in un attacco nervoso e inutile a Verstappen alla Spoon Curve dove lo spazio non c’era proprio. Raikkonen da parte sua supera Verstappen alla chicane del triangolo: l’olandese va lungo e rientrando tocca la SF71 di Kimi danneggiandola e rimediando inutili quanto ininfluenti 5″ di penalità.

La gara delle Rosse, entrambe danneggiate, finisce ancor prima di cominciare e mentre Verstappen va all’inseguimento del cavalier servente Bottas che protegge la cavalcata solitaria di Hamilton, l’ottimo Ricciardo rimonta dal 14o posto fino al quarto e la classifica finale vede due Mercedes e due Red Bull ai primi posti e, ben staccate, le due Ferrari con Raikkonen, davanti a Vettel, staccate di oltre 50″.
Ormai c’è ben poco da dire e da fare: la Scuderia ha perso la bussola e il primato dimostrato a Spa e se ciò sia colpa di strani atteggiamenti della FIA o della morte di Sergio Marchionne o di una Mercedes tornata stellare poco importa perchè purtroppo non vedo priprio come Maranello possa uscire dal tunnel imboccato a Singapore.

Nota a margine. E’ veramente frustrante vedere e commentare questa Formula Uno Ibrida laddove la Mercedes ha imposto alla FIA il “suo” motore ibrido che già girava al banco da anni. Ma non solo quello che debuttò nel 2015 era il ventottesimo prototipo: non possiamo dimenticare le prove pirata con la Pirelli a Barcellona dove si può quasi essere sicuri che le gomme di oggi vennero costruite sulle precise specifiche del telaio e del motore Mercedes. E infine la Ferrari, ogni volta che si avvicinava pericolosamente all’AMG, scattavano i controlli FIA: dai serbatoi dell’olio agli specchietti, all’HALO come supporto degli stessi ( copiati dalla Red Bull, poi ) al pacco batterie sdoppiato, che non doveva essere reso pubblico ma solo alla FIA che lo aveva ritenuto regolare… almeno fino a quando lo 062EVO non ha superato in potenza il motore Mercedes.


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Massimo Scalzo

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