ROMAGNA TERRA PROMESSA

Destinazione Romagna” è la nuova entità che si occuperà della promozione e commercializzazione del turismo della nostra regione.

Andrà a sostituire l’attività delle province e delle unioni di prodotto.

Secondo alcune voci non confermate, la Presidenza di “Destinazione Romagna” verrebbe affidata all’attuale Sindaco di Misano Stefano Giannini. Che di fatto andrebbe a sostituire Enzo Ceccarelli Sindaco di Bellaria I.M. ormai ex Presidente dell’Unione di costa.

Scopriremo con il tempo quello che questa nuova entità potrà e sarà in grado di fare. Per ora possiamo constatare che la Romagna la fa da padrone, sia nel nome, che nella Presidenza probabilmente affidata a un Sindaco della riviera. Qualcosa di strano c’è comunque proprio nella Presidenza. In un momento di transizione fra un vecchio e un nuovo organismo, sarebbe stato normale attendersi che per garantire continuità ci si fosse rivolti chi già aveva esperienza, invece…

A questo punto le vere considerazioni sono altre. Noi romagnoli, vuoi per indole, vuoi per le dominazioni subite, non siamo mai stati in grado di pensare e agire collettivamente. Specialmente sulla costa, con l’improvviso arrivo del benessere, ognuno ha sempre pensato al proprio orticello. Si sono formati microuniversi costituiti da ogni singola attività, nemmeno all’interno delle stesse categorie c’è mai, o quasi mai stata collaborazione. Al di là delle solite dichiarazioni di circostanza, dettate dalla diplomazia, tutti hanno sempre e solo pensato a se stessi.

Finché le cose sono andate bene, l’egoismo poteva anche essere sopportabile, ma al giorno d’oggi le cose sono cambiate, il giro d’affari si è assottigliato e gli investimenti sono ormai diventati quasi insostenibili.

Destinazione Romagna”, potrà rilanciare la nostra regione come “terra promessa”? Difficile da dirsi. Se la politica non s’impossesserà di questa nuova entità, forse sì, soprattutto se opererà con scelte lungimiranti e ragionate. Dev’essere promossa la Romagna, non la singola località e tanto meno il singolo albergo, come oggi pare avvenga in certe campagne promozionali: cosa serve?

Serve una specie di “Lega Anseatica”. Spieghiamoci: la Lega Anseatica era un’alleanza tra città del nord Europa, che nel tardo medioevo e fino all’inizio dell’era moderna, mantenne il monopolio del commercio su gran parte dell’Europa del nord e del mar Baltico. La sua fondazione viene fatta risalire al XII secolo.

In quel periodo i mercanti delle varie città formarono delle società per commerciare con città straniere. Queste società si mossero per avere privilegi commerciali per i loro soci. Gli esempi al tempo furono tanti. Naturalmente ogni città aveva un capo che rispondeva al Governatore della Lega Anseatica, la città più importante di questa lega fu Lubecca.

La sua vita storica fu notevole, vi basti sapere che il dominio commerciale della lega durò 500 anni e fu da lei che originò la classe sociale della borghesia.

Si potrebbe tentare di ricreare una cosa del genere, anche se in sedicesimo. Abbiamo il territorio, l’accoglienza, l’innata simpatia, buone infrastrutture con cui dominare la scena turistica di questa latitudine dell’Adriatico, e ridiventare la terra promessa del turismo. Serve però un deciso cambiamento di mentalità per uscire dal pensiero ristretto e volgere lo sguardo, come dovrebbe essere logico, verso più vasti orizzonti. Perché se cominciamo con ragionamenti di una nostra appena sufficienza, è già finita in partenza.


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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