La tragedia di Giuseppe Carucci

Una tragedia quella che è successa in città i cui macrabi particolari avrete letto in altri giornali, una brutta storia di degrado, di solitudine e disagio sociale.

L’incendio in cui è morto carbonizzato Giuseppe Carucci 75 anni, probabilmente non sarebbe stato fatale se lui non si fosse trovato a dormire all’interno di un ca­pannone riadattato ad abitazione e se, visti gli importanti problemi di deam­bulazione che lo obbligavano a spo­starsi con le stampelle, non fosse stato lasciato solo. Viveva di una piccola pensione e di lavoretti e aveva ricevuto lo sfratto.

Il punto che voglio trattare riguarda se Carucci fosse o meno seguito dagli assistenti sociali, perchè la sua situazione era alquanto drammatica, vorrei anche sapere se il Comune fosse a conoscenza del suo disagio personale e abitativo, e se sapendolo abbia preso delle iniziative.

Mi piacerebbe che si andasse al di là del semplice “Mi dispiace” ma si prendesse coscienza che anche qui da noi ci sono situazioni drammatiche, vorrei che si guardasse veramente a chi ci sta intorno, segnalare le situazioni che magari destano sospetto di disagio.

Vorrei ritrovassimo quella coesione sociale quel volersi bene di antica memoria, che albergava nello spirito di queste terre romagnole, un tempo nessuno veniva abbandonato a se stesso, oggi la società è cambiata e l’egoismo si è fatto largo.

Siamo una piccola città non disperdiamo la nostra umanità.


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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