“Refugium peccatorum”, ovvero: il mercato ittico

 

pescherecciStrane cose stanno avvenendo al nuovo mercato ittico, giungono voci di cozze comprate a Lesina, messe poi negli allevamenti e, dopo qualche giorno, vendute come cozze di Bellaria e sembra che qualche albergatore si sia lamentato della qualità, dichiarando che quelle del mercato ittico non le comprerà più.

Sarebbe dunque questa la tanto decantata certificazione di qualità? Sarebbe questo il successo tanto sbandierato dal Sindaco? Certo qualcuno ci può anche credere, ma i fatti dicono altre cose,  c’è da scommetterci che qualcuno molto devoto al Signore….. venderebbe l’anima al diavolo, per far sì che questo benedetto mercato abbia un vero futuro! Temiamo non sarà cosi, non ci sono i presupposti né, probabilmente,  mai ci saranno!

Un altra cosa strana  è che qualcuno, all’interno del mercato ittico, vorrebbe una delibera del Comune che impedisca ai pescatori di vendere il proprio prodotto direttamente dalla barca, cosa improbabile e, ovviamente,  totalmente antidemocratica, che andrebbe inoltre a scontrarsi con quanto avviene negli altri porti, dove la vendita diretta dell’imbarcazione,  è pratica comune.

Ma il vero punto è, che da questa arroganza, traspare anche la disperazione di chi ha già visto che il mercato non riesce a decollare, si vogliono obbligare i pescatori a iscriversi alla cooperativa che gestisce il mercato ittico, questo, però, significa mettere sotto ricatto i pescatori. In tutta Italia i pescatori vendono il pesce direttamente dalle barche e stanno abbandonando i mercati ittici a favore della vendita a Km zero. Il Comune  di Bellaria Igea Marina, sarebbe il primo e unico in Italia a vietare la vendita del pesce direttamente dalle barche, sempre ché lo possa fare…. Senza violare i diritti di qualcuno!

Ora è più che chiaro, qualcuno al mercato ittico sta perdendo la testa, se mai l’abbia avuta! Perché le stranezze non finiscono qui, adesso il mercato ittico si dovrebbe dotare dei banchi per la vendita al pubblico, (a proposito girano voci che questi banchi verrebbero pagati dall’Amministrazione, con un esborso di circa 200.000,00 euro, duecentomila! Per sei banchi, la cosa è strana, perché in una riunione con i pescatori fatta alla fine dell’inverno, il Sindaco disse a chiare lettere che di soldi non né avrebbe tirati fuori più per il mercato) andiamo avanti, la richiesta  per vendere ai banchi del mercato sarebbe intorno ai 240,00 ero al mese ovvero 2880,00 euro all’anno, per sei banchi fanno 17.280,00! Non male come introito senza investire un centesimo! E per contro pagare un canone annuo di 1.550,00 euro per l’intero stabile attrezzature comprese.

Perché gli utili derivanti per l’affitto dei banchi, non vanno al Comune se sarà lo stesso a pagarli? Qui Sembra che il Comune paghi tutto e gli utili finiscano ad un privato! Ma il mercato ittico non doveva essere una struttura per tutti i pescatori di Bellaria Igea Marina? Non sembra che sia cosi!

Spese pubbliche e utili privati, questo è il concetto che ne esce fuori!

Chissà se le ambizioni di chi ha voluto questo mercato saranno ridimensionate? Chissà se i cittadini chiederanno conto all’amministrazione di tutto questo? Chissà se la minoranza, in consiglio comunale, si deciderà a far domande precise e circostanziate sull’uso delle finanze pubbliche?

Chissà se il Frate minore, poi elevato a Frate Vicario sarà declassato a Frate bidello?

Noi restiamo in attesa.


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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