Le Abitudini degli Italiani.

Più di 8 italiani su 10 (83%) affermano di aver modificato il proprio stile di vita con una maggior attenzione al risparmio e al taglio degli sprechi. Tre le voci principali sui quali si è abbattuta la scure della spending review degli italiani: viaggi, ristorante e abbigliamento. Questo secondo l’Osservatorio Findomestic sulle attuali abitudini di consumo nel nostro Paese.

Per quanto riguarda i consumi, nel settore dei beni durevoli – secondo i dati dell’Osservatorio di Findomestic Banca presentati a Roma – crollo nel 2013 dell’acquisto da parte delle famiglie di moto e auto nuove, rispettivamente -24,0% e -6,7% rispetto al 2012. In calo anche la spesa per la casa e i mobili (-5,7%) rispetto ai quali forse si sperava in un effetto-incentivi maggiore. I soli comparti a reggere sono la telefonia, che cresce del 9,4%  e l’information technology (+4,0%). ”In tempi di crisi e di forte incertezza riguardo al futuro, si rinuncia in sostanza all’acquisto della moto o dell’auto nuova e ci si ‘consola’ con l’ultimo modello del tablet o dello smartphone, più a portata delle proprie tasche” commenta Claudio Bardazzi, responsabile dell’Osservatorio Findomestic. ”Ci si tiene fino all’usura la vecchia automobile o moto, ci si gratifica con l’acquisto dell’ultimo modello di telefonino. Rispetto a qualche decennio fa, i desideri dei giovani sono poi completamente mutati: prima era indispensabile il motorino per poter raggiungere e stare più facilmente con i propri amici, oggi non si socializza senza l’iphone”. Finito anche l’effetto del passaggio al digitale, è debacle per televisori ed elettronica di consumo (-22,5%). Regge l’acquisto di auto usate (+0,7%).

Termino considerando che alcune modifiche alla spending-review sembrano abbiano alzato il tetto dei pagamenti con “posse” da parte dei professionisti ( avvocati, notai, medici, ecc. ) a 300.000 euro. Certo l’attuale governo ha dei modi ben strani di combattere l’evasione fiscale e rilanciare l’economia. Siamo tutti nella stessa barca che fa acqua acqua da due anni e i secchi per “sgottare” sembrano diventare sempre più piccoli man mano che dai marinai si sale verso i sottufficiali e gli ufficiali di vario grado, fino ad arrivare a un sorridente capitano. Che sia stato colpito dalla “sindrome Schettino”?


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Massimo Scalzo

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