Il DNA degli Italiani.

A parte certe intemperanze leghiste, alcune di scena, altre condivisibili in questo momento critico per l’economia, sembra proprio che se esiste un popolo antirazzista, quello siamo noi italiani. E con tutto il rispetto per il suo incarico, vedo invece nel ministro Kyenge una forte connotazione razzistica.

Un team di ricercatori dell’Università di Roma La Sapienza in collaborazione con gruppi di ricerca delle Università di Bologna, Cagliari e Pisa, ha messo in luce che le popolazioni italiane sono estremamente eterogenee dal punto di vista genetico, tanto da poter paragonare la loro diversità a quella che si osserva tra gruppi che vivono agli angoli opposti dell’Europa: la diversità che c’è tra i sardi e le popolazioni delle Alpi è maggiore di quella che c’è tra portoghesi e ungheresi. Quindi sembra difficile sostenere che esista un ceppo italico. Alla base di questa diversità c’è l’estensione latitudinale dell’Italia che sin da tempi antichissimi ha rappresentato un corridoio naturale per i flussi migratori provenienti sia dall’Europa centro-orientale sia dal Mediterraneo: nel caso dell’uomo hanno contribuito alle diversità tra popolazioni anche le differenze culturali e linguistiche ( ancora ai tempi di Cesare e Augusto, la Padania era considerata “Gallia”) creando un ulteriore fattore di isolamento rispetto a quello geografico. In entrambi i casi, il risultato finale è la creazione di un modello davvero unico in Europa.

I ricercatori hanno considerato nel loro studio oltre a popolazioni ampie e rappresentative di città o di grandi aree anche gruppi di antico insediamento come le minoranze delle comunità “germanofone” e ladine delle Alpi oltre a gruppi della Sardegna. Tali comunità contribuiscono in maniera determinante alla notevole diversità osservata in Italia. “Un dato tra tutti: comparando la comunità germanofona di Sappada, nel Veneto del nord con il suo gruppo vicino del Cadore, o quella di Benetutti in Sardegna con la Sardegna settentrionale, l’insieme delle differenze genetiche calcolate è di 7-30 volte maggiore di quanto si osserva perfino tra coppie di popolazioni europee geograficamente 20 volte più distanti come Portoghesi e Ungheresi oppure Spagnoli e Romeni.”

Concludiamo riportando il dato che il DNA della razza bianca ( caucasica ) è molto più simile a quello della razza nera ( africana ) di quanto non si pensi, mentre assai più diverso è quello dei caucasici con i capelli rossi: quindi anche il più feroce razzista, Hitler, aveva sicuramente un po’ di sangue nero…

 


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Massimo Scalzo

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