In fila alle primarie Bellariesi del Pd, guarda chi c’era!

mazzotti bancaPensa globalmente e agisce localmente. Pensa bene, molto bene, Roberto Mazzotti , il deus ex machina della Banca. Gira il mondo, osserva, impara, stabilisce che la classe politica italiana è tendente al mediocre, pizzica la destra berlusconiana sull’Imu… Dire che oggi s’è buttato a sinistra, il figliol prodigo di Bordonchio non è esatto, perché da quelle parti (a sinistra, appunto) è già stato visto almeno tre volte al seggio delle primarie. Anche domenica scorsa, nel giorno del trionfo di Renzi.

Diciamo che il direttore generale di ICCREA Holding quando pensa globalmente gioca su più tavoli. Come sa (e deve?) fare un buon banchiere.

Ma quando agisce localmente di tavoli ne sceglie uno solo. Quello più agevole; quello più conveniente; quello che garantisce la sua Banca. Così eccolo sul Nuovo di un mese fa ripetere il suo autunnale (lo fa sempre, in questa stagione) peana per l’Amministrazione di centrodestra caratterizzata dal “timbro di novità”. Proprio novità. Perché, dice, ha “messo a posto i conti”, ha fatto ciclabili e sottoservizi del lungomare e inaugurato “un rapporto con i cittadini diretto e trasparente”.

Tutto qua? Tutto qua. Ora, che i conti quando s’è insediato Ceccarelli fossero in disordine è una  affermazione nuova ma mai dimostrata, che un mezzo lungomare e una ciclabile (ma aggiungiamoci anche un ponte pedonale anche detto “l’immobile”, una rotonda, un capannone di impacchettamento di cozze e vongole)  siano opere epocali fa sorridere, abbiamo bisogno di opere strategiche e non di cose di piccolo cabotaggio, che la trasparenza sia il segno di quest’amministrazione è a dir poco opinabile (chiedere a Moka Calbucci, che ne sa qualcosa…).

Mazzotti parla con ovvio affetto della sua Banca, asse portante, insieme a questa Amministrazione e alle imprese, “per camminare verso il futuro”. Omette di dire quanta influenza la sua creatura abbia sul Comune.

Il banchiere è un pezzo pregiato di Bellaria-Igea Marina. Non l’unico per fortuna. Ma così banalizza il suo indubbio talento. E pur tuttavia ha deciso di mettere a disposizione l’architrave della Banca per sorreggere il centrodestra ( locale?).

O forse no, visto che domenica mattina era in fila coi compagni che sceglievano tra Renzi, Cuperlo e Civati e si è solennemente registrato nell’albo degli elettori del Pd. Perché non si sa mai. E la Banca viene prima di tutto.  Anche a costo di stare un po’ a destra e un po’ a sinistra.

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