Leggo quasi ovunque, all’alba dei nuovi giorni della Red Bull e del suo pilota tetracampioni, parole che non mi piacciono. Non mi piacciono affatto.
Da un lato team e piloti riconoscono la superiorità tecnica della macchina austro-inglese, inneggiando al genio di Newey ( dopo avere per anni sollevato dubbi sulla sua auto, l’ultimo proprio ieri, dopo il GP indiano ) dall’altro affermano che Vettel è bravo, bravissimo, anzi qualcuno lo ritiene addirittura superiore a Prost ( e mi starebbe anche bene ) e a Senna… e qui la mia prima e ferma opposizione. Innanzi tutto il “Sonnenkinder” non ha un briciolo di carisma anzi probabilmente carisma non è una parola che fa parte del suo vocabolario, poi, cosa ben più importante, non ha dovuto lottare contro macchine più performanti ne contro il potere politico ( Jean Marie Balestre e il suo pupillo franco-armeno ) ne tantomeno ha dovuto espatriare dal Brasile per venire a correre in Europa con la Dap, nota marca di telai e motori italiana di kart. Insomma finora ha solo dimostrato di saper guidare, bene, una monoposto stratosferica.
La seconda cosiddetta verità è che Mateschitz abbia vinto perchè è ricco: in parte può essere vero, lo fu per la Benetton degli anni ’90, ma ricchezza in questo caso è stata non far mancare nulla al team e a permettere a Newey di assicurarsi i servizi di decine di ingegneri, tra cui una dozzina tolti dal settore aeronautico… di Adrian c’è il progetto di base, un suo vecchio disegno che le regole della FIA hanno resuscitato, in un certo qual senso, a fronte di certe furbate… e qui interviene il non tanto occulto regista degli ultimi 4 anni. La ragion d’essere di 4 mondiali vinti che i più superficiali non vedono, troppo presi nel loro criticare Montezemolo, Domenicali, Alonso e la Fiat anche, dimenticando da quanti anni il suo logo appare sulle fiancate delle Rosse. Beata ignoranza. Alzano la bandiera rossa del cavallino e se ne fanno scudo inneggiando all’italico genio ( disprezzando le “Latt-Bull” il che non potrebbe essere più antisportivo ) e vantandone le nobilissime origini corsaiole mentre nello stesso tempo denigrano l’Italia e gli italiani ( mi chiedo perchè allora restano in Italia ). Abbiamo dei governanti incapaci? Certo, certissimo, ma almeno non tiriamo missili contro aerei di linea, non ammazziamo ex mogli di principi, non spiamo miliardi di telefonate, non muoviamo guerra in Africa, non esportiamo la democrazia a suon di bombe, non spariamo alle barche dei immigrati clandestini come fanno a ovest dello stivale, non falsifichiamo marchi esteri. Viva l’eccellenza italiana, dicono, specie la Ferrari, come se ci fosse rimasta solo quella, dimenticando che la Fiat si è comperata la Chrysler intera in tre anni. E forse sono le stesse persone che girano in Golf o Smart e poi restano ammaliati nel guardare una Fiat 500 Giannini o Abarth degli anni ’60 oppure una Giulia GTA.
Una persona conosce bene l’ambiente di Maranello, probabilmente è a conoscenza anche di fatti, ai più segretamente celati, dell’attuale presidenza,una persona che conosce bene il modo di lavorare e di reagire della Scuderia e conosce bene gli uomini, quasi tutti, che lavorano alla GeS e non solo. Una persona che probabilmente ambiva al posto di Montezemolo, eterno ragazzo dal ciuffo ribelle non certo scevro di colpe. Questa persona ha dimostrato anni fa ottime capacità manageriali, lo aveva già fatto in altro team, gestendo la Scuderia con il classico pugno di ferro nel guanto di velluto e con una buona dose di fortuna, ma poi oltre non è stato in grado di andare. No, mi correggo, è andato oltre, forte di un’immagine che lo mostrava migliore di quello che è: e ha avuto tra le mani ciò cui aveva sempre aspirato il potere assoluto. Lo ha gestito a suo diletto, dalla concessione delle modifiche ai motori Renault per applicare il concetto degli scarichi soffiati già provato dalla Règie negli anni ’90, all’applicazione delle sanzioni a suo piacimento, all’imposizione di certe gomme, con il fine unico di vendicarsi perchè in fondo altro non è che questo: un piccolo uomo cattivo.
Quindi inutile e stupido è disprezzare la Red Bull o i suoi capi e direttori, criticare Luca di Montezemolo o Domenicali inneggiando a fasti passati e su una F1 che senza la Ferrari non avrebbe ragion d’essere. Guardate a Parigi. Lì risiede il nemico vero, al numero 8 di Place de la Concorde. ( massimo scalzo )
RIPRODUZIONE VIETATA © BELLIGEA.IT
su "Le verità superficiali."