Aeradria chiede un mese di tempo, secondo la società i conti del commissario sono sbagliati e ne contesta le conclusioni chiedendo tempo per la consegna di nuovi documenti.
Un impressionante nuvolone si è parcheggiato sopra la città, anche in virtù di quanto scritto in fondo all’articolo.
Un’udienza fiume, quella che si è svolta ieri mattina davanti al Tribunale fallimentare, presieduto dal presidente, Rossella Talia, e che si è chiusa, alle due del pomeriggio, con un grosso punto interrogativo. I Collegio si è riservato su tutto, e ora non resta, di nuovo, che lo stillicidio dei giorni in attesa del ‘verdetto’. Sui tempi i giudici non si pronunciano. Forse dieci giorni, ma saranno probabilmente meno.
Il rinvio è stato chiesto dal nuovo avvocato del Cda, Giuseppe Lombardi, che ieri mattina si è aggiunto a sorpresa a Federico Dettori. Un principe del foro Lombardi – noto per diverse vicende Italiane dal salvataggio del San Raffaele, alla Fondiaria Sai dei LIgresti – che con il suo intervento ha anticipato in aula le contestazioni alla relazione del commissario, ritenendole errate, sia sotto il profilo giuridico che quello economico, contenute in una memoria presentata poi al Tribunale. Un’ottantina di fogli in cui, punto per punto, vengono ‘discusse’ le conclusioni del perito, Renato Santini, il quale giudica che i conti di Aeradria ancora non tornino, e ha chiesto la revoca dell’ammissibilità al concordato.
Dal canto suo Santini contesta che sono diversi, pur riconoscendo che il nuovo piano industriale sta andando nella giusta direzione. Le sue perplessità sono soprattutto sul fronte dei crediti messi in bilancio da Aeradria. «Ho spiegato — ha detto Santini al termine dell’udienza — le ragioni che mi hanno fatto richiedere la revoca del concordato che non si concentrano tanto sulla validità del piano prospettato, ma sul fatto che i mezzi finanziari a servizio sono ancora insufficienti. Inoltre, ci sono crediti definiti come incassati o incassabili che secondo me non sarà facile prendere. Insomma, sono crediti molto a rischio». Santini però fa anche riferimento a «conti diversi rispetto ai precedendi» che Aeradria gli avrebbe consegnato solo ieri mattina. «I numeri che mi aveva dato la società — continua — erano sbagliati, oggi hanno dato una versione corretta. Naturalmente se me li avessero dati prima sarebbe stato diverso». Altro non aggiunge.
E mentre in tribunale si giocavano i destini dell’aeroporto, fuori i lavoratori hanno sfilato per ore e ore sotto la pioggia, per ‘sensibilizzare’ i giudici sul ‘Fellini’. «Molti di noi lavorano in aeroporto da 10 anni almeno, abbiamo dato tanto a questa azienda: se l’aeroporto dovesse fallire rischiamo sulla nostra pelle per le scelte sbagliate dagli ex amministratori», attaccano Claudia Foschi, Marco Pesaresi e gli altri dipendenti (una ventina in tutto) accorsi ieri mattina in tribunale. «Quasi tutti noi abbiamo tra i i 30 e i 40, abbiamo figli e un mutuo da pagare. Si potrebbe dire: No Fellini, no mutuo…». Ma per i lavoratori è importante far capire che «qui è in gioco l’economia di tutta la città, non solo la nostra situazione». Per questo hanno accettato la riduzione di stipendio e il contratto di solidarietà, che faranno risparmiare ad Aeradria (e questa è stata una delle carte giocate ieri da avvocati e tecnici in tribunale) qualcosa come 900mila euro l’anno. Per il personale di Aeradria la riduzione dei compensi sarà notevole (chi prende 1.200 euro passerà a 1.000), «ma ora l’importante è che si possa salvare il ‘Fellini’».
In appendice a tutto ciò, ieri la Finanza ha fatto un interrogatorio fiume a Massimo Vannucci, cominciando ieri mattina, per finire poco prima delle 20,30. Molte le domande a cui, evidentemente, doveva rispondere l’amministratore delegato Riviera di Rimini Promotion ed ex vice presidente di Aeradria. Anche Vannucci, difeso dall’avvocato Alessandro Catrani, è indagato per falso in bilancio e concorso in bancarotta fraudolenta per Air. Tra gli indagati anche il presidente della Provincia, Stefano Vitali, e al sindaco, Andrea Gnassi, i cui nomi si sono aggiunti una settimana fa.
L’interesse degli investigatori del Nucleo di polizia tributaria si sta concentrando ultimamente sulla gestione finanziaria delle due controllate di Aeradria, Rdr, appunto, e Air, quest’ultima fallita. E soprattutto all’acquisto del marchio Rimingo.com da parte di Riviera di Rimini, dove, secondo gli inquirenti potrebbero esserci anomalie che potrebbero comportare altre responsabilità. E l’interrogatorio fiume di ieri negli uffici della Guardia di finanza, potrebbe far supporre che le Fiamme Gialle hanno in mano qualcosa di più di semplici sospetti.
Di certo l’uragano è in arrivo e nessuno lo può fermare.
G. Bartolucci
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