Rimini, Aeradria disastro sempre più vicino.

aereoDal possibile salvataggio al completo disastro? la tempesta pare abbattersi su Areadria e su tutta la città.

Era nell’aria da tempo, ma Andrea Gnassi e Stefano Vitali non credevano di poter finire davvero nel ‘fascicolo Aeradria’. Ma qualche giorno fa la Procura, dopo una ‘pausa di riflessione’, ha deciso di guadagnare anche i palazzi della politica, iscrivendo il sindaco di Rimini e il presidente della Provincia nel registro degli indagati, con le stesse ipotesi di reato di Massimo Masini e dell’ex cda: falso in bilancio e ricorso fraudolento al credito.

La procura punta il dito soprattutto sul quel finanziamento da un milione e 200mila euro che Carim avrebbe concesso ad Aeradria sulla ‘fiducia’ delle lettere di patronage firmate dal Gnassi e Vitali. Garanzie, secondo gli inquirenti, senza fondamento, visto che non ci sarebbe alcuna traccia di finanziamenti pubblici per far fronte agli impegni presi nelle lettere.

Sulla base di quelle garanzie che la società aveva ottenuto il finanziamento dalla Carim. Una ‘pezza’ che per gli investigatori avrebbe contribuito a dissimulare quello stato di insolvenza in cui versava Aeradria. Quando e come si difenderanno Gnassi e Vitali è ancora presto per dirlo, ma il colpo è stato sicuramente accusato. ma i soldi non sono mai arrivati, e ci si domanda come la Carim abbia potuto concedere il finanziamento senza nessuna garanzia reale basandosi su una semplice lettera.

La relazione conclusiva del commissario giudiziale ha di fatto stroncato il piano industriale, chiedendo la revoca dell’ammissibilità al concordato di continuità. L’esperto nominato dal Tribunale ha concluso che, seppur pieni di buona volontà e incamminati nella giusta direzione, i nuovi vertici di Aeradria hanno poche speranze di riuscire ad uscire dalla situazione disastrosa in cui si trova la società. Il commissario ha spulciato debiti e crediti, arrivando a conclusioni diverse dalle loro, e decurtando la ‘cassa’ di diversi milioni di euro.

Insomma un vero e proprio uragano sta arrivando in città, difficile capirne le conseguenze, sicuramente le vittime saranno tante e illustri, l’unica possibilità di Aeradria è la cessione, diverse trattative pare siano in corso, il valore della società sarebbe intorno a trenta milioni di euro, ma è oberata da diverse passività, un valore che non  tiene conto della difficilissima situazione economica e finanziaria che Aeradria sta vivendo. Insomma, il prezzo reale è molto inferiore. Diverse le cordate interessate e pare che la piu concreta sia quella di un gruppo americano che vende carburanti e gia azionista in altri areoporti, le trattative stanno proseguendo, ma sono appese a un filo naturalmente: se Aeradria fallisce, non se ne farà nulla ed Enac revocherà la licenza, per poi assegnare la nuova gestione del ‘Fellini’ con un bando di gara.

Gnassi e Vitali dichiarano «Non sappiamo ancora nulla, ufficialmente. Ma se è vero che siamo indagati affronteremo l’inchiesta serenamente, a testa alta. Perché noi abbiamo fatto solo il bene dell’aeroporto». «Ci sono atti pubblici che parlano da soli — aggiunge Gnassi — tutto quello che abbiamo fatto, l’abbiamo fatto per salvare un’infrastruttura senza la quale l’economia e il turismo avrebbero avuto un colpo mortale. E fa rabbia e stupisce apprendere di essere indagati da voci incondizionate e dalla stampa».

Giuseppe Bartolucci


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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