La Medicina del Terzo Millennio – 3

di massimo scalzo.

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Con l’avvicinarsi dei primi rigori autunnali si prepara il consueto apparato sanitario per la distribuzione dei vaccini anti-influenzali alla medicina di base: da qualche anno, sull’onda dei vari e non del tutto giustificati allarmi di pandemia lanciati dall’OMS, è diventata una pratica comune basata più sulla considerazione che tanto male non fa. In realtà il vaccino viene preparato sulla base dei virus dell’anno precedente e quindi non garantisce protezione nei confronti dei virus… che verranno. Offre tuttavia una protezione nei confronti di possibili complicanze e viene perciò consigliato per gli anziani, per le persone a rischio ( personale sanitario ) e per le persone con patologie debilitanti.

La comunità scientifica è divisa su due fronti: il primo favorevole alla vaccinazione di massa, il secondo invece a una vaccinazione mirata ovvero sulla base di un’effettiva necessità in quanto una vaccinazione chiamiamola indiscriminata può causare la cronicizzazione di patologie bronchiali e rappresenta anche un costo elevato per il SSN ( Servizio Sanitario Nazionale ) già pesantemente gravato da una pessima amministrazione delle risorse ospedaliere. La Medicina di Base svolge un ruolo importantissimo e valido come “prima linea” e quindi dovrebbe essere il medico curante, che conosce a fondo e da anni i propri pazienti, a decidere chi deve essere vaccinato e chi non solo non ne ha bisogno, ma che potrebbe andare incontro a reazioni indesiderate.

Il Ministero della Salute comunque raccomanda la vaccinazione alle persone con età maggiore di 64 anni e a coloro che sono in stretto contatto con anziani, a tutte le persone a rischio di complicazioni secondarie a causa dell’età o di patologie, come disordini cronici di tipo respiratorio o polmonare (asma compreso), malattie metaboliche croniche (diabete mellito, disfunzioni renali, immunodepressione dovuta o meno ai farmaci, patologie emopoietiche, sindrome da malassorbimento intestinale, fibrosi cistica, malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi) o quando sono previsti interventi chirurgici di una certa entità.

Qindi il suddetto Ministero ogni anno inizia la consueta campagna che viene amplificata da giornali e in particolare dalla televisione certamente più seguita e dato che la vaccinazione è gratis e dato che siamo in Italia… quindi il medico che dovrebbe essere artefice, viene scavalcato nelle sue funzioni di vigilante delle condizioni di salute dei suoi pazienti. La politica entra quindi, cavalcando l’onda giornalistica, negli ambulatori sul territorio e ciò non è bene. Uno Stato attento e parsimonioso, quale il nostro non è, dovrebbe pubblicizzare non il gioco d’azzardo ( e sappiamo bene perchè ) ma un una corretta educazione sanitaria.

NdA. In questo articolo non si tratta di bambini, ove il discorso vaccinazione è oltremodo complesso.


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Massimo Scalzo

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