BERLUSCONI: L’INEVITABILE CADUTA.

Di Giuseppe bartolucci.

Volendo ben guardare e analizzando i fatti e leggi aldilà degli schieramenti politici, appare inevitabile la caduta di Berlusconi dal senato.

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Siamo davanti all’ennesimo baratro, qualcuno avrà il paracadute ma molti no, il tutto avviene per norme scritte male, non sarebbe infatti difficile scrivere una legge che preveda il decadimento automatico da qualsiasi carica elettiva e/o istituzionale il tutto senza dover passare dalle giunte di camera e senato.

Ma proprio qui sta il problema, i padri costituenti per salvaguardarsi da ogni possibile problema, hanno previsto che ogni decisione su possibili arresti, decadimenti dal parlamento, a decidere siano le rispetttive giunte, le quali lo fanno in base al rispettivo regolamento e non in base a una legge, in pratica possono fare quello che vogliono, questo significa come si è visto in molti casi che camera e senato decidono su stessi, in totale libertà.

Siamo al paradosso, deputati e senatori sono al di sopra di qualsiasi legge, allora ci si domanda è mai possibile che le persone normali debbano sottostare alle leggi e si devono attenere alle sentenze sia civili che penali, e non possano auto sentenziarsi come deputati e senatori, questa la vera anomalia, evidentemente senatori e deputati non fanno parte della repubblica italiana, com’è possibile che si giudichino da soli? e non sia un altro organo a giudicarli? un pò troppo comodo non credete?

L’altro problema, è che sono proprio senatori e deputati che dovrebbero cambiare la costituzione per togliere questa anomalia, e qui vale la regola che cane non mangia cane, come può essere credibile una classe politica che gode di questi privilegi oltre agli altri ben conosciuti?

Tutto il baillame per Berlusconi è totalmente inutile, piena di sacrifici umani non ultimo quello di Confalonieri che dichiara “in Mediaset decidevo tutto io“, arrampicate sugli specchi per guadagnare qualche giorno, a Ottobre la Corte D’appello di Milano deciderà sull’interdizione di Berlusconi dai pubblici uffici, di conseguenza decadrà da senatore.

La legge Severino forse non è scritta benissimo, ma contiene un punto preciso, essa non fa riferimento al reato e alla data dello stesso o alla condanna ma alla sentenza, questo non da adito a interpretazioni di retroattività, essendo poi in questo caso di natura civile la condanna penale non ha nessuna importanza, qui si parla di condanna acessoria per l’appunto la decadenza e l’interdizione dai pubblici uffici.

Il reato c’è stato, il processo è stato fatto, la condanna è stata emessa con sentenza passata in giudicato, si attende solo la sua applicazione.

Oppure la sentenza emessa con tre gradi di giudizio e tutti di condanna, fatta da una Corte di Cassazione non ha alcun valore? se è cosi allora cade la teoria Belusconiana che la magistratura condiziona il potere legislativo.

Il ventennio è finito è ora di andare a casa.

Giuseppe Bartolucci


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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