Un quarto grado, purchessia.

Da PIOVONO RANE di Alessandro Gilioli.

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L’idea di Violante di portare la condanna di Berlusconi davanti alla Corte di Lussemburgo è interessante perché offre una nuova e finora inedita chance di quarto grado di giudizio.

Finora avevano tentato, nell’ordine, con il Presidente della Repubblica (ipotesi di grazia), con la Corte di Strasburgo (presunta violazione dei diritti della difesa durante il processo), con la giunta del Senato (presunta incostituzionalità della legge Severino e sua presunta irretroattività), con l’aula del Senato (idem), con la Corte Costituzionale (sempre per presunta incostituzionalità) fino alla stupenda idea di Nitto Palma di ricorrere al Tar (per la candidabilità).

Adesso Violante fa entrare in ballo la Corte di Lussemburgo, che «ha il compito di garantire l’osservanza del diritto nell’interpretazione e nell’applicazione dei trattati fondativi dell’Unione europea» e che secondo Violante «potrebbe essere interpellata perché dica se in base alla normativa europea la legge Severino dà luogo a pena non retroattiva o a un semplice effetto della condanna», quindi retroattivo.

È meravigliosa questa ricerca disperata di un quarto grado di giudizio purchessia – visto che i tre canonici gli sono andati tutti male – e lascio alla fantasia dei lettori il reperimento di altre possibili sedi a cui rivolgersi: la Corte di Giustizia della Federazione Calcio, la nuova conduttrice di Forum Barbara Palombelli o magari il tribunale di Topolinia (ma solo se presieduto da Gambadilegno: Clarabella è chiaramente una toga rossa).


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Il Direttore Giuseppe Bartolucci

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